Blog de Escritores. Literatura, novelas, poemas, periodismo, reflexiones y más. Disfruta de nuestros escritos de amor, pasión, terror, política, deporte, reflexión, ficción, épica y otros temas.
Writer's blog. Literature, novels, poems, journalism, reflections and more. Enjoy our writings of love, passion, terror, politic, sports, reflections, fiction, epic and other topics.
Questa è una delle mie canzoni preferite e anche l’ispirazione per uno dei miei scritti inediti, che magari prossimamente pubblicherò ma non so se su questo blog o un altro nuovo. La canzone mi fa sentire molto identificato nel sentimento, sebbene Tiziano Ferro parla di un’altra cosa, come sapete, io taglio le canzoni nel mio cervello e ascolto qualcosa diversa di quello che dicono, e questa canzone mi fa sentire identificato nella storia di amore con una ragazza che per adesso chiamerò la rossa, ed è una storia che mi fa sentire molto arrabbiato, ma molto arrabbiato, ma troppo, moltissimo arrabbiato, e quella rabbia che è così difficile da espressane la espressa questa canzone, o la espresso io quando ascolto questa canzone, come si la canzone stessa parlassi di me.
Il testo è senza dubbio quello essenziale per che la canzone mi piaccia, sebbene il video sia anche molto espressivo, molto simbolico, e mi identifico con questo anche. Ma è il testo quello che mi fa avere questa canzone così alta tra le mie preferite, e quanto io mi identifico con quel testo, in mio caso dedicato a una ragazza.
Testo preferito:
Come sai, taglio alcune parti e metto quello che fa dire quello che io ascolto quando la ascolto:
“Una è troppo poco, due sono tante, quante principesse nel castello mi hai nascosto, “ti voglio bene”, te lo dicevo anche se non spesso,” ti voglio bene”, me ne accorgevo prima più di adesso. Tre sono poche, quattro sono troppe, quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello, “ti voglio bene”, e nonostante tutte le attenzioni, “ti voglio bene”, dall’altro ieri, invece da domani non lo so.
Vorrei ringraziarti, vorrei stringerti alla gola, sono quello che ascoltavi, quello che sempre consola, sono quello che chiamavi se piangevi ogni sera, sono quello che un po’ odi e che ora un po’ ti fa paura. Vorrei ricordarti che ti sono vicino anche quella sera quando ti sentivi” strana, “e ho sopportato, però adesso non rivoglio indietro niente perché ormai secondo tu ho tutto quello che mi serve, un applauso forte sotto le mie note, una copertina ed anche un video forte, fidanzate tante quante se piovesse, anche se poi le paure son le stesse, ora che ho sempre tantissimo da fare, dici che non ho più tempo per parlare, ma se solo bisbigliando te lo chiedo, tu” sarcastica “ti tiri sempre indietro. E quindi:
Una è troppo poco, due sono tante, quante principesse nel castello mi hai nascosto, “ti voglio bene”, te lo dicevo anche se non spesso,” ti voglio bene”, me ne accorgevo prima più di adesso. Tre sono poche, quattro sono troppe, quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello, “ti voglio bene”, e nonostante tutte le attenzioni, “ti voglio bene”, dall’altro ieri, invece da domani non lo so.
Un altro viaggio e poco tempo per decidere, chi ha caldo a volte non si fermerebbe mai, è tropo presto per rincominciare a ridere, sicuramente il momento arriverà, arriverà. Sono passati lentamente venti giorni, sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni, e in quanto a te so solo che se ti vedessi, sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi. È terminata” la relazione amorosa “da due ore, ho seppellito l’incoscienza del tuo cuore, in quattro quarti ti racconto, disilluso e non contento, l’allegria e la magia che hai rovinato. Ti ho visto camminare mezzo metro sopra al suolo, dire in giro” “Amo a José Julián”, “e rassicurarmi di starmi vicino, poi chiacchierare al telefono da” sola. “Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti, sono passati faticando i nostri giorni, e per quanto non sopporti più il tuo odore, mi fa male dedicarti il mio rancore. E quindi:
Una è troppo poco, due sono tante, quante principesse nel castello mi hai nascosto, “ti voglio bene”, te lo dicevo anche se non spesso,” ti voglio bene”, me ne accorgevo prima più di adesso. Tre sono poche, quattro sono troppe, quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello, “ti voglio bene”, e nonostante tutte le attenzioni, “ti voglio bene”, dall’altro ieri, invece da domani non lo so.
È che ti sono debitore di emozioni, è che al mondo non ci sono solo buoni, magari questo lo sapevo ma è diverso, viverlo sulla tua pelle come ho fatto io con te, e fula tina farci unire e poi pagare, una canzone può anche non parlar d’amore, e ancora con tutto il mio cuore te lo dico, anche se da due settimane non sei più” mia ragazza
“Una è troppo poco, due sono tante, quante principesse nel castello mi hai nascosto, “ti voglio bene”, te lo dicevo anche se non spesso,” ti voglio bene”, me ne accorgevo prima più di adesso. Tre sono poche, quattro sono troppe, quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello, “ti voglio bene”, e nonostante tutte le attenzioni, “ti voglio bene”, dall’altro ieri, invece da domani non lo so.
Una è troppo poco, due sono tante, quante principesse nel castello mi hai nascosto, “ti voglio bene”, te lo dicevo anche se non spesso,” ti voglio bene”, me ne accorgevo prima più di adesso. Tre sono poche, quattro sono troppe, quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello, “ti voglio bene”, e nonostante tutte le attenzioni, “ti voglio bene”, dall’altro ieri, invece da domani non lo so, da domani non lo so, da domani non lo so…” Ah…, mi piace molto questa canzone, ho voglia di colpire a qualcuna…, delle mie preferite.
Puoi visitare il mio elenco di riproduzione su YouTube e il mio elenco di riproduzione su Spotify, ma su Spotify non sono tutte, manca "Il Mio Universo", e manca la mia versione preferita della mia seconda canzone preferita "Dialogo" e anche la mia versione preferita di "Sempre Sempre", anche non c'è la versione in italiano di "Prova a chiamarmi amore". Non dimenticare che puoi iscriverti al mio canale di YouTube e al mio profilo di Spotify.
Non perdere le prossime pubblicazioni ogni settimana. Seguimi sulle mie reti sociali: Instagram, Facebook e Twitter.
Se ti sono piaciuti i miei contenuti e vuoi riconoscere il mio lavoro, puoi supportarmi su Paypal, Patreon o con la mia lista dei desideri su Amazon.
EL ZORRO Y EL SABUESO UN CUENTO DE NAVIDAD CAPÍTULO II. AÑOS DE AVENTURAS CAPÍTULO ANTERIOR: I. ENCUENTRO Al pequeño zorro le había dolido mucho lo que habían dicho de él, se preguntaba si de verdad era malo. Cuando llegó a su casa le preguntó a su mamá si él era malo, ella le dijo que no, que él era un buen hijo. Él le preguntó si los animales que vivían en el bosque eran malos, ella le dijo que no, que quién le había dicho eso. Él le dijo que unos perros que habían pasado por la zona donde él jugaba se lo habían comentado. Ella le dijo que no les hiciera caso, que los animales del bosque y de la ciudad no se llevaban, pero que él era un buen zorro, que la bondad o la maldad de alguien no dependía del lugar de donde era, pero que igual, mejor se alejara de los animales de ciudad si los veía, para que no le dijeran cosas feas. El zorro se quedó con la duda de por qué no se llevarían unos animales con los otros, pero ya estaba tranquilo de que al menos no era malo, él p...
LAS 10 HISTORIAS DE AMISTAD MÁS INSPIRADORAS "Yo soy tu amigo fiel, yo soy tu amigo fiel, tienes problemas, yo también, no hay nada que no pueda hacer por ti, y estando juntos todo marcha bien, pues yo soy tu amigo fiel..." reza la famosa canción de la película de Toy Stoy 2, y con esta frase presentamos nuestro primer Revolution Top especial por el mes del amor y la amistad, que adicionalmente es un test para que veas que tan verdadera o verdaderas son las amistades que entregas y que recibes. Los requisitos que se tomaron en cuenta para elegir estas historias es que fueran amistades emblemáticas públicas o famosas, de seres reales o ficticios (es decir, de la literatura, películas o leyendas). Además, se excluyeron amistades que aun siendo verdaderas incluyesen además de la amistad algún vínculo de parentesco o algún romance conocidos. Por su parte, el criterio de clasificación fue el de la entrega, aun y cuando esta entrega fuese solo de parte de uno de ...
Anterior - Top - Siguiente 2. LA VIEJECITA DE MOZAMBIQUE Carlos Mejía Godoy (Autor) Carlos Mejía Godoy, Los Palacagüina; Antonio Pina Villuendas (Intérpretes) "Yo soy Victoriano, trotamundo vasco, llegué a Mozambique buscando una flor, al caer la tarde detuve el camino, con chapela vasca y con mi acordeón. En la misma puerta de aquella hostería una viejecita me identificó los 7 puñales de Santa María, "Usted es de España, lo mismo que yo. En tus ojos claros de almendro florido, veo la Cibeles, manantial de amor, y en tu risa alegre, loca algarabilla, la gente que corre en la Plaza Mayor." Y yo Victoriano, trotamundo vasco, sorbía una copa de añejo jerez, un llanto cuajado de melancolía, surcó la mejilla de aquella mujer: "cuéntame de España, mutil aguerrido, ¿Qué es de tu Bilbao?, ¿Qué es de mi Madrid?, yo vine a esta tierra hace ya tantos años..., me empujó a esta suerte la guerra civil. Dime si aún alumbran los viejos faroles en la Cava Baja del Madrid de ayer...
Anterior - Top 26. El Necio Silvio Rodríguez (Autor y Principal Intérprete) Otto Mora; Miryam Quiñones; Beatriz Gutiérrez Müller Esta es una emblemática canción de Silvio Rodríguez y de la resistencia de la revolución cubana, una canción que me encanta, sin duda una de las canciones revolucionarias más icónicas que inspiran a la firmeza en los valores y el heroísmo en la acción. Sin duda alguna una de las cosas que hacen de esta canción tan genial es tanto su letra como su significado. La letra trata de una forma poética y metafórica la resistencia de la revolución cubana aún cuando en el resto del mundo cae el proyecto comunista al derrumbarse el campo socialista, e inspira a los cubanos a resistir y no dejarse doblegar. La canción inicia con una referencia a los cubanos que han terminado militando en la contrarrevolución desde Estados Unidos y que nunca pudieron tener éxito en Cuba, así como todos aquellos que desde siempre militaron en el anticomunismo, quienes al derr...
No abras la puerta Han pasado tres años desde aquella noche. Yo no debí haber estado ahí, ellos lo sabían. Ese día salí muy temprano a la casa de un amigo, sus padres no estarían y tenía y tenía un nuevo videojuego de terror; pasaríamos toda la noche jugando. Ellos lo sabían, yo no debí haber estado ahí esa noche, mi amigo debió estar solo. Ellos lo habían observado por días como hacen siempre y sabían que esa noche estaría solo. Desde el momento en que lo eligieron, no había marcha atrás. Pero tal vez quieras saber quiénes son ellos. Bueno, la verdad... aún no estoy seguro, sigo sin asimilar lo que pasó aquella noche; pero te contaré lo que hasta ahora sé, para que tengas cuidado. Ellos se encuentran en todas partes, en ningún lugar estás exento de ser su víctima. Eligen a una persona, no sé bien cómo o en qué características se basan, pero una vez que te eligen no cambiarán de opinión: te vigilan, te estudian, y estudian a todas las personas que conoces. Día tras...
MIS CANCIONES REVOLUCIONARIAS FAVORITAS EN ESPAÑOL Salve camaradas literarios, les presento hoy un Revolution Top de canciones revolucionarias en español. Esta es la segunda entrega sobre mis canciones favoritas, primera en español, ya que las separé por idiomas, siendo en español donde tengo la mayor cantidad de música que escucho o me gusta, y por ello he separado en distintos grupos mis canciones favoritas en español. En esta primera clasificación incluyo canciones revolucionarias, que con ello entiendo aquellas canciones combativas o de crítica social hechas desde una perspectiva de la izquierda épica del Siglo XX cercana al marxismo-leninismo, siendo en este sentido la temática el punto más importante y no tanto el estilo musical o el artista, pues como ya saben la letra tiende a ser más relevante para mis gustos . Por eso es que llamo a este Revolution Top de "Canciones Revolucionarias" y no trova o música de protesta o música latinoamericana, y en este sentido se exc...
Lentamente Te Veo Partir y Mi Esperanza Muere Han pasado dos meses desde que Ricardo partió a la guerra, no se nada de él, cada noche le pido a Dios y la Virgen porque esté bien, él prometió que regresaría, y yo lo seguiré esperando porque confío en su promesa. Recuerdo como era todo de hermoso, antes de que esta maldad se apoderara del mundo, podíamos ir a comer, íbamos de compras, salíamos en bicicleta a todas partes, patinábamos en el parque, comíamos helados y de vez en cuando nos quedábamos en casa a ver unas películas, todo era de ensueño, las calles eran inundadas de felicidad, cada quien en su mundo pero siempre sonriendo, hasta que pasó todo esto, el odio, el rencor y la sed de venganza remplazaron a la felicidad, y que podía hacer yo si a comparación de todas las personas de mal corazón yo era solamente un lunar, un lunar que aunque quisiera hacer algo no podía simplemente por el hecho de ser mujer y es que en estos tiempos quien iba a querer escuchar a una insignificant...
El día de hoy les traigo en mis letras a un ilustre y arraigado personaje quetzalteco llamado Javier Alaminos Pérez, quien habría cumplido 90 años desde su nacimiento el pasado jueves santo 13 de abril, de no ser porque hoy se encuentra gozando de la presencia de Dios en el Paraíso. Sí, así es, Javier Alaminos Pérez era un quetzalteco, aunque sabemos que nació y murió a cientos de quilómetros de acá; mas este admirable misionero entregó más de 40 años de su vida a la población guatemalteca y quetzalteca, y qué es más sino la vida la que define a donde pertenecemos, más aún que la defunción o el nacimiento. Proveniente de una familia acomodada de Granada, con vínculos de sangre con la realeza, nació en Otivar, Granada, siendo sus padres Miguel Alaminos y Concepción Pérez. El 4 de noviembre de 1956 fue ordenado sacerdote, siendo diocesano, se enlistó entre los misioneros, y fue enviado a Petén, Guatemala. Sin duda los jesuitas siempre han sido visionarios, por eso hasta ...
A cinco meses de la partida hacia la Eternidad de nuestro Comandante Fidel Castro, les traemos la letra y análisis de la canción “Lo prometí”, escrita e interpretada por Lachy y Yasel, dirigida por Javier Vázquez (EGO), producida por Latzl y Chico Frank. Esta canción en honor al Comandante Fidel Castro y su legado, tiene la peculiaridad de ser una combinación de pop y rap, lo que la saca del clásico esquema de la trova cubana, que generalmente es el estilo en que se canta a la Revolución. La canción hace énfasis en el legado que Fidel deja y que la juventud cubana toma con lealtad para seguir adelante. La misma fue escrita para el Comandante Fidel Castro para su 90 cumpleaños el 13 de agosto de 2016, año en que fue estrenada. Sin embargo el video oficial fue grabado después de su muerte, por lo que en el mismo puede observarse el féretro recorriendo la isla. Lo Prometí “Dicen que la juventud se ha perdido Pero sin embargo yo veo un pueblo unido Personas qu...
Top - Siguiente 1. CABALGANDO CON FIDEL Raúl Torres (Autor) Raúl Torres, Eduardo Sosa, Luna Manzanares, Annie Garces, Yadniel Badron, Jorge Isaac, Silvia Comes, Manel Joseph (Intérpretes) "Dicen que en la plaza en estos días se les ha visto cabalgar a Camilo y a Martí, y delante de la caravana, lentamente sin jinete, un caballo para ti. Vuelven las heridas que no sanan, de los hombres y mujeres que no te dejaremos ir, hoy el corazón nos late afuera, y tu pueblo aunque le duela, no te quiere despedir. ¡Hombre! Los agradecidos te acompañan, cómo anhelaremos tus hazañas, ni la muerte cree que se apoderó de ti. ¡Hombre! Aprendimos a saberte eterno, así como Olofi y Jesucristo, no hay un solo altar sin una luz por ti. Hoy no quiero decirte Comandante, ni barbudo ni gigante, todo lo que sé de ti, hoy quiero gritarte: ¡Padre mío, no te sueltes de mi mano, aún no sé andar bien sin ti! ¡Hombre! Los agradecidos te acompañan, cómo anhelaremos tus hazañas, ni la muerte cree que se apo...
Comentarios
Publicar un comentario