Ir al contenido principal

Giulio Cesare

 


18. GIULIO CESARE

Antonello Venditti


Questa è una delle mie canzoni più preferite nella lingua italiana, una che non ha versione in spagnolo e che ho potuto ascoltare soltanto sapendo italiano, e che mi porta molti sentimenti al cuore, addirittura se è una canzone molto lontana nel tempo, luogo e argomento da me, ma come è già noto da voi, io ascolto le canzoni a volte di forma diversa, secondo quello che dicono per me, anche se non è quello che le canzoni dicono in realtà.


Nonostante, io conosco più o meno il contesto storico in cui si fa questa canzone e i significati che ha, e mi piace anche questo significato, so che Antonello Venditti parla di suo padre e ricordo avere letto una intervista fatta a lui dove anche parla sulla sua madre, so che parla di una scuola o istituto che si chiama Giulio Cesare, so che parla di un’epoca dove l’Italia ancora era in lotta tra il fascismo e la libertà, so che parla sia dei cambi nella vita di Venditti sia dei cambi nella storia italiana, so anche che Paolo Rossi non fu pensato come il giocatore di calcio, altrimenti, è pensato come un giovane che morì nella lotta per la libertà dell’Italia, e tutto questo contesto storico e di significato fanno di questa una delle più belle canzoni di Antonello Venditti.


Però, per me, ha anche altre significati e sono altre cose che mi piacciono, sebbene siano cose che ascolto soltanto io nella canzone, per essere cose mie. Per cominciare, la canzone evoca per me un po’ di nostalgia di me stesso e gli anni precedenti, in speciale i miei anni di bambino o ragazzo, quando ero ancora a scuola, ma non per la scuola, bensì per quello che vivevo con la mia famiglia e i miei, un tempo da sognare, dove i problemi non esistevano. La canzone mi evoca anche un’energia per seguire, anche se tutto sta cambiando, come me, tutto crescendo, come me, anche se mi chiedo a volte sul coraggio di quei giorni miei, dal passato.


Inoltre, ci sono cose isolate nella canzone che mi piacciono nello suo isolamento, come il nome della canzone, Giulio Cesare, che mi evoca il grande Imperatore Romano, allo quale ammiro e mi piacerebbe imitare, sia nel suo coraggio epico, sia nella sua abilità amorosa con le donne.


Quando si riferisce al mondiale del sessanta sei e dice che la reggina d’Inghilterra era Pelé, mi ricorda quello grande giocatore, più grande che la famiglia reale inglesa degli ultimi anni, e forse vinse Inghilterra, ma è stato Pelé chi è stato il migliore in più di un mondiale vincendo mondiali per il Brasile, e anche questo mi ricorda la vittoria di Argentina sopra Inghilterra dopo la guerra delle Malvine, che Inghilterra con il suo potere ha vinto politicamente, ma ha perduto moralmente per essere invasore e malvagio. Io sono sostenitore dell’Argentina, che fortunatamente ha la prima città con popolazione civile nell’ l’Antartide insieme a Cile, e non Inghilterra, che anche ha rubato al Guatemala il Belice, che ora è indipendente, e io sono sostenitore che così lo sia per essere la volontà di quel popolo, ma l’Inghilterra rubò a il Guatemala perché ha fatto il compromesso di dare qualcosa in cambio di meno di la metà di quel territorio, e non ha dato mai quello e inoltre occupò con la forza più del territorio concordato, per quello Inghilterra è debitore del Guatemala e dell’Argentina per riparazione di molti soldi. Per questo non mi è gradevole l’Inghilterra, e sapendo che è molto forte militarmente, è gioioso che almeno in calcio America Latina sia migliore in calcio le facciamo mangiare la polvere alla nazione “creatore del calcio”.


Quando Antonello si riferisce a Paolo Rossi, che era un ragazzo come loro, io penso al giocatore, anche se so che non si riferisce a lui, ma e a lui che penso, e che ormai è morto, e mi fa pensare nel tempo di maniera nostalgica di nuovo, come passa il tempo…


La canzone, per qualcuna ragione, mi piace di più in determinati concerti di Antonello Venditti che la versione normale o canonica, e questo è perché la sento più gioiosa, è più orecchiabile, e addirittura quando la gente canta con lui, è così emozionante. Senza dubbio è una canzone rivoluzionaria ed emozionante, nostalgica e storica, e per me ha tanti significati, e specialmente mi fa vedere il tempo verso il passato e futuro, vedendo a volte con nostalgia il passato oppure con soddisfazione per le sfide superate, e vedendo il futuro con coraggio ed emozione, una canzone che sento come si mio padre me la cantasse, oppure sento come si fosse una canzone che io dovessi cantare ai miei figli, una canzone di storia e una canzone di libertà.


Testo preferito:

“Eravamo trentaquattro quelli della terza E, tutti belli ed eleganti tranne me. Era l’anno dei Mondiali, quelli del sessanta sei, la regina d’Inghilterra era Pelé. Sta crescendo, come il vento questa vita mia, sta crescendo, come rabbia che mi porta via, sta crescendo, oh, come me…eee, sì, come me.


Eravamo trentaquattro quelli della terza E, sconosciuto il mio futuro dentro me, e mio padre una montagna troppo alta da scalare, nel paese una coscienza popolare. Sta crescendo, come il vento questa vita mia, sta crescendo, questa rabbia che mi porta via, sta crescendo, oh, come me…eee, sì come me.


La giovane Italia cantava “eia, eia alalà”, davanti alla scola pensavo “viva la libertà”, tu dove sei? Coraggio di quei giorni miei. Coscienza, voglia e malattia di una canzone ancora mia… ieh! Ancora mia… ieh! Nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare…


Eravamo trentaquattro, adesso non ci siamo più, e seduto in questo banco ci sei tu. Era l’anno dei Mondiali, quelli dell’ottanta sei, Paolo Rossi era un ragazzo come noi. Ma sta crescendo, come il vento questa vita tua, sta crescendo, questa rabbia che ti porta via, sta crescendo, oh, come me… oh, oh, oh, sì, come me.


L’estate nell’aria, brindiamo alla maturità, l’Europa è lontana, partiamo, viva la libertà, tu dove stai? Ragazzo del ottanta sei, coraggio di quei giorni miei, coscienza, voglia e malattia di una canzone ancora mia… ieh!, Ancora mia… ieh! Nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare…”

Versione in italiano:

"Giulio Cesare" Spotify


Puoi visitare il mio elenco di riproduzione su YouTube e il mio elenco di riproduzione su Spotify, ma su Spotify non sono tutte, manca "Il Mio Universo", e manca la mia versione preferita della mia seconda canzone preferita "Dialogo" e anche la mia versione preferita di "Sempre Sempre", anche non c'è la versione in italiano di "Prova a chiamarmi amore". Non dimenticare che puoi iscriverti al mio canale di YouTube e al mio profilo di Spotify.

Non perdere le prossime pubblicazioni ogni settimana. Seguimi sulle mie reti sociali: InstagramFacebook e Twitter.

Se ti sono piaciuti i miei contenuti e vuoi riconoscere il mio lavoro, puoi supportarmi su PaypalPatreon o con la mia lista dei desideri su Amazon.

E se io muoio, da partigiano

O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao

E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir

Il Comandante delle Lettere

Quetzaltenango, Quetzaltenango, Stato degli Alti

Comentarios

También te puede interesar

Las 10 Historias de Amistad más Inspiradoras (Revolution Top)

LAS 10 HISTORIAS DE AMISTAD MÁS INSPIRADORAS "Yo soy tu amigo fiel, yo soy tu amigo fiel, tienes problemas, yo también, no hay nada que no pueda hacer por ti, y estando juntos todo marcha bien, pues yo soy tu amigo fiel..." reza la famosa canción de la película de Toy Stoy 2, y con esta frase presentamos nuestro primer Revolution Top especial por el mes del amor y la amistad, que adicionalmente es un test para que veas que tan verdadera o verdaderas son las amistades que entregas y que recibes. Los requisitos que se tomaron en cuenta para elegir estas historias es que fueran amistades emblemáticas públicas o famosas, de seres reales o ficticios (es decir, de la literatura, películas o leyendas). Además, se excluyeron amistades que aun siendo verdaderas incluyesen además de la amistad algún vínculo de parentesco o algún romance conocidos. Por su parte, el criterio de clasificación fue el de la entrega, aun y cuando esta entrega fuese solo de parte de uno de ...

¿Existen las medias veces? Media vez leas esto, lo sabrás.

En las clases de Ciencias Jurídicas en Quetzaltenango, es frecuente escuchar a los catedráticos de aquella ciencia corregir a sus estudiantes cuando expresan “media vez”, y arguyen muy sabihondamente que no existen las medias veces, que lo correcto es decir “una vez”; no sé si sea solo en ciencias jurídicas o esto contezca en otras áreas. Es necesario en este caso, primeramente, aclarar que “vez” es una palabra polisémica, y por lo tanto, si no existieran “medias veces”, ¿cómo podría explicarse por ejemplo que a una persona se le muriera la  media vez de puercos que tiene?, o ¿cómo se repartirían dos personas una vez de puercos en partes iguales?, probablemente tendría que quedarse uno de los dos con la vez ya que no existen medias veces… Claro está que los catedráticos no se refieren a este tipo de vez, media vez avancemos veremos más, pero de que las medias veces existen, existen. Segundamente, si entendemos la locución “media vez” con el significado de “una vez que” te...

Yo te amaré

  YO TE AMARÉ Piel tersa y suave color de canela Boca dulce de panela para saborear Junto a ti princesa una novela voy a redactar Nena rusa blonda de inocente ternura Acompáñame a la altura del cielo de mi amor Déjame disfrutar de tu hermosura y de tu candor Elevándonos al cielo los dos, cubriéndonos piel con piel, ahogándonos en profundo beso Derritiéndome con tu eslava voz, saboreando tu lengua de miel Yo te amaré Te amaré mi piel canela, princesa rusa bella Abrazados por la cálida Ciudad Eterna, mirando el cielo lleno de estrellas Yo te amaré Te amaré mi dulce niña, mi eslava doncella Yo tu emperador y tú mi princesa, dejando en la ciudad nuestra Eterna Huella Mi mañana iluminada por tu sonrisa Tu juventud fresca brisa, ojos iluminan mi ser Princesa linda, sin prisa, entera te quiero recorrer Nos gusta la música de МакSим, ¿será el destino? Suena de fondo y con tino tu baile me hace arder Tomas una copa de vino y de tu boca me das de beber Elevándonos al cielo los dos, cubriéndo...

Especial del Mes del Amor 2025

  ESPECIAL DEL AMOR 2025 Salve camaradas románticos, bienvenidos a este especial del Amor 2025 en este mes de Febrero donde estaré publicando algunos de los escritos más exquisitos dedicados a aquellas doncellas que con el flechazo de sus miradas, el calor de sus abrazos, la ternura de sus voces en el canto o el tinto sabor de sus labios consiguen convertirse en musas de la poesía que escribo con tinta sangre del corazón. No solo estaremos repasando algunos de los más deleitantes escritos republicándolos nuevamente, sino además publicaré algunos inéditos que puedan deleitar vuestros ojos y vuestro corazón de este sentimiento tan pleno y hedonista que llamamos Amor. 7 de febrero: Una Vida por Reescribir  (Inédito) 8 de febrero: Sputnik y Sputnitsa Amor Estelar 9 de febrero:  El Primer Amor y el Primer Beso 12 de febrero:  Mi Katiusha, búscame cantando de nuevo esa canción 13 de febrero:  Nuestra Primavera Rosada 14 de febrero: Amor Rosa  (Inédito) 15 de febr...

PERSONAJES: OTTO MORA.

Fotografía cortesía de Otoniel Mora Ahora que inicio este nuevo proyecto de “La Nueva Palestra” , quería hacer una sección de “Personajes”, y buscaba yo una persona sobre la que pudiera escribir y que abriera esta serie de publicaciones, pero debía ser una persona admirable, una persona sobre la cual fuera un honor poder escribir, una persona que además de destacar en algún aspecto, tuviese una calidad humana especial y admirable. Fue así como elegí como al primer personaje sobre el que quiero escribir: Rolando Otoniel Mora Herwig. Fotografía cortesía de Otoniel Mora Hace muchos años, de niño, en algún parque, probablemente aquí en Quetzaltenango, unas notas de música andina penetraron en mi alma, y el grupo que las hacía sonar era el grupo de Los Kenchas. Varios años después volví a encontrar a dos personajes que integraban aquel grupo: Fernando Juárez y Otto Mora, con quienes he podido ir construyendo una amistad. Hoy ambos impulsan un nuevo proyecto, en un lugar lla...

El Zorro y el Sabueso. Un Cuento de Navidad. Capítulo II. Años de Aventuras.

EL ZORRO Y EL SABUESO UN CUENTO DE NAVIDAD CAPÍTULO II. AÑOS DE AVENTURAS CAPÍTULO ANTERIOR: I. ENCUENTRO Al pequeño zorro le había dolido mucho lo que habían dicho de él, se preguntaba si de verdad era malo. Cuando llegó a su casa le preguntó a su mamá si él era malo, ella le dijo que no, que él era un buen hijo. Él le preguntó si los animales que vivían en el bosque eran malos, ella le dijo que no, que quién le había dicho eso. Él le dijo que unos perros que habían pasado por la zona donde él jugaba se lo habían comentado. Ella le dijo que no les hiciera caso, que los animales del bosque y de la ciudad no se llevaban, pero que él era un buen zorro, que la bondad o la maldad de alguien no dependía del lugar de donde era, pero que igual, mejor se alejara de los animales de ciudad si los veía, para que no le dijeran cosas feas. El zorro se quedó con la duda de por qué no se llevarían unos animales con los otros, pero ya estaba tranquilo de que al menos no era malo, él p...

Mi Dulce Linda Princesa

  Mi Dulce Linda Princesa Tus ojos son un dulce mar de candor Tus caricias una lluvia de estrellas Nunca antes tanta ternura en una princesa yo vi En tu mirada puedo sentir tu amor La inocencia de una doncella Tu piel tersa y blanca de nieve se hace cálida para mí Eres tú Mi Dulce Linda Princesa Sílfide que recorro beso a beso Afable pelirroja de tinto sabor Tu tacto y tierna mirada son mi cielo Mi checa Mi Dulce Linda Princesa La que me despide con un beso Y desde su puerta me ve con amor Esperando mi regreso con ingente anhelo Mi amada Mi Dulce Linda Princesa Tus labios sobre mí causan un temblor Siento en ti pureza y mi éxtasis destella Tu piel el más claro y suave paraíso que jamás me sentí Tu rubor en mí, pétalos de rosa, mi calor Eres suave albura y sonrisa bella El delicado armónico de tu voz eslava es música para mí Eres tú Mi Dulce Linda Princesa Sílfide que recorro beso a beso Afable pelirroja de tinto sabor Tu tacto y tierna mirada son mi cielo Mi checa Mi Dulce Linda Pr...

Primeramente es correcto, segundamente interesante, terceramente sorprendente

Se ha llegado a afirmar e incluso he escuchado a personas corregir que la palabra "primeramente" es incorrecta, porque no existe segundamente, que lo correcto es decir "en primer lugar", porque sí existe "en segundo lugar". El caso es que "previamente" sí está registrado en el Diccionario de la Lengua Española con el significado de "previamente, antes de todo", y bien puede utilizar el correlato de "últimamente", aunque también puede ser utilizado sin correlato, y es más, aunque no lo creas "segundamente" y "terceramente" sí existen y están aceptados por la Real Academia Española, así que pueden ser utilizados sin problemas. Por tanto el uso de estas expresiones primeramente es correcto, segundamente interesante y terceramente sorprendente. Visita el artículo de Castellano Actual  y busca las palabras " primeramente ", " segundamente " y " terceramente " en el Diccionario d...

Démosle Gracias a Dios

En este día de lanzamiento oficial de mi blog, he decidido empezar publicando un artículo escrito por un literato y periodista excepcional originario de San Antonio Huista Huehuetenango, Guatemala, mi abuelito Florencio Mendoza Granados, artículo ya publicado en su libro de selección de artículos: “Lo cierto es que tengo mis dudas…” de 2008. Qué mayor soporte y fundamento que el ser descendiente de un personaje tan ilustre, cuya pluma ha escrito e informado con la mejor prosa y ha deleitado con los más maravillosos versos. Queriendo en parte iniciar agradeciendo al Supremo Creador por el inicio de este proyecto, he elegido este título para ser el primero que publico de mi abuelito, así que con el permiso ya concedido por él, se los dejo con todo orgullo y admiración: DÉMOSLE GRACIAS A DIOS “Cuando vemos en la televisión o leemos en la prensa las noticias de la violencia que azota a otros lugares, especialmente a las ciudades, los accidentes y la cada vez mayor contaminación del ...

Mi Katiusha, búscame cantando de nuevo esa canción

  MI KATIUSHA, BÚSCAME CANTANDO DE NUEVO ESA CANCIÓN El Palazzo Vecchio y Santa María del Fiore Sobre el Arno mirando cómo en él el sol caerá Tus besos sobre el puente hacen que me enamore Este caballero tu rojo sabor no olvidará Tu piel, tus cabellos rojos, tu dulzura, mio amore Este caballero tu entrega nunca olvidará Caminando, cantabas con dulce voz eslava Yo te dije, reconozco esa canción Tomados de la mano, tú cantabas Katiusha Tu acento eslavo me deleita de emoción Tomados de la mano, tú cantabas Katiusha Viendo tus ojos felices me lleno de emoción Oh, poema de amor por crimenana doncella Vuela por el océano y entrégale mi amor Desde primaveral tierra lejana a la más bella A mi Katiusha ucraniana de dulce candor Hasta el viejo continente a la princesa más bella A mi Katiusha ucraniana de dulce candor Recuerda a este humilde caballero y su amor Que te guardará por siempre en su corazón En mí siempre tendrás un refugio y calor Búscame si te aflige alguna preocupación Juro te s...