Blog de Escritores. Literatura, novelas, poemas, periodismo, reflexiones y más. Disfruta de nuestros escritos de amor, pasión, terror, política, deporte, reflexión, ficción, épica y otros temas.
Writer's blog. Literature, novels, poems, journalism, reflections and more. Enjoy our writings of love, passion, terror, politic, sports, reflections, fiction, epic and other topics.
Una canzone così bella e romantica come fredda e scura, così innamorata come triste, una canzone grandiosa con lo stile superbo e bravo di Antonello Venditti, manifestato in una delle sue migliore canzoni mai fatte.
Quello che più mi piace di questa canzone e il suo testo e quello che significa per me, perché significa molto per me, ha molti significati sebbene non siano quelli che la canzone originalmente vorrebbe esprimere.
Tuttavia, la musica anche è bella, e il video chiaramente lo è anche, il video infatti è anche una delle principali cose che mi piacciono, quel bianco e nero trasmise quella atmosfera di sentimento lugubre ed elegante che ha la canzone, e gli immagini di Roma mi fanno sentire tanto bene, perché è una delle città che più voglio conoscere, che conoscerò qualcun giorno e magari addirittura possa vivere lì. Roma ha uno spirito così forte e aristocratico, lì si respira ancora la forza degli imperatori romani e il potere della chiesa di Roma, l’impero e la chiesa universali, nessun potere sopra di loro. È ovvio che Venditti metta questi immagini lì, perché lui ama così tanto alla sua città come Socrate amava Atene. Il dettaglio di mettere quelli epitaffi con quelle frasi così profondi è molto buono, molti di quelle frasi mi piacciono
Antonello Venditti è inoltre molto elegante, mi piace come viste, mi ricorda a me stesso, è il mio stile, io ho un cappotto molto simile al suo, ma tempo fa che non lo indosso… dovrei indossarlo, ma qui non è lo stile e non fa tanto freddo nella mattina per usarlo, ma magari lo userò.
La donna del video non è del mio stile, questo fa identificarmi meno in una storia romantica, sebbene mi identifichi con Venditti, nel caso della donna devo pensare alla mia propria ragazza, ma nonostante credo che lei è dello stile di Venditti, di una canzone di Venditti, è armoniosa con il video anche se non è per me bella neanche neutra. Mi fa dubitare molto e mi chiedo se qualcuno è morto nella storia originale, e si qualcuno è morto, chi è? Lui o lei? Forse sia lui, ma non lo so, o entrambi sono vivi? Non so se sono coppia, o Venditti soltanto narra la storia di lei, non riesco a capire del tutto la storia originale, ma beh, penso alla mia storia e pronto, mi piace (ma dubito).
Mi sembra sentire l’accento britannico nella canzone di Venditti nel suo “Forever”, perché non si ascolta molto la “r”, finale, suppongo che in Europa imparino l’inglese britannico di più…, non so qual mi piace più, se il britannico o lo statunitense.
Come ho detto la canzone mi piace molto, e mi è ispirato per scrivere qualche poesia oppure canzone, chiamata “Abrázate a mí, abrázame más fuerte, que nuestro amor podría terminar…”, e un po’ meno ha influenzato altri scritti. La canzone mi ricorda una storia di amore meraviglioso che sembrava essere per sempre, ma si è svanito nelle nostre mani. No so se lei legga il blog, lo sguardo trova sempre quello che cerca il cuore, io guardando dentro me ritrovo il suo dolore, quel dolore che io ho calmato prima
Ricordo che lei mi diceva che mi amerebbe per sempre, ricordo le sue labbra ridendo all’aurora. Molto tempo fa, e mi chiedo se lo direbbe ancora, ora che la nostra vita va così, ora che il silenzio scende su di noi. E intanto fuori cambia, c’è odore di tempeste nelle nostre vite, i tuoni si ascoltano in lontananza, e la vita è quel che resta, io senza di lei e lei senza me. E quando la canzone arriva al suo culmine, ricordo che entrambi sapevamo già che tutto poteva finire, e pochi giorni prima che tutto finesse, ci abbiamo abbracciato molto forte e durante molto tempo, sapendo che il fine stava vicino. Questa canzone mi fa venire i brividi. Rimane nella mia memoria latente e vivido il ricordo.
Testo preferito:
“Lo sguardo trova sempre, quello che cerca il cuore, guardando dentro me, ritrovo il tuo dolore. Io ti amerò per sempre, tu mi dicevi allora, ricordo le tue labbra, ridevano all’aurora. Quanto tempo fa, tu lo diresti allora, ora che la nostra vita va così, voglio solo te, io lo voglio ancora, ora che il silenzio scende su di noi! Forever! Io ti amerò per sempre! Sarò come vuoi tu… uh, uh, uh, ti cercherò per sempre! Sarò come vuoi tu.
E intanto fuori cambia, c’è odore di tempesta, i tuoni in lontananza, la vita è quel che resta. Tu ti stringevi a me, stringimi più forte, che questa notte finirà, voglio solo te, io lo voglio ancora, ora che il silenzio scende su di noi! Forever! Io ti amerò per sempre! Sarò come vuoi tu… uh, uh, uh, ti cercherò per sempre! Ti cercherò forever, forever, forever! Io ti amerò per sempre, sarò come vuoi tu… uh, uh, uh, ti cercherò per sempre! Io ti amerò per sempre…”
Scene preferite: Tutte, specialmente quelle attraverso la città di Roma e l’eleganza di Venditti.
Puoi visitare il mio elenco di riproduzione su YouTube e il mio elenco di riproduzione su Spotify, ma su Spotify non sono tutte, manca "Il Mio Universo", e manca la mia versione preferita della mia seconda canzone preferita "Dialogo" e anche la mia versione preferita di "Sempre Sempre", anche non c'è la versione in italiano di "Prova a chiamarmi amore". Non dimenticare che puoi iscriverti al mio canale di YouTube e al mio profilo di Spotify.
Non perdere le prossime pubblicazioni ogni settimana. Seguimi sulle mie reti sociali: Instagram, Facebook e Twitter.
Se ti sono piaciuti i miei contenuti e vuoi riconoscere il mio lavoro, puoi supportarmi su Paypal, Patreon o con la mia lista dei desideri su Amazon.
LAS 10 HISTORIAS DE AMISTAD MÁS INSPIRADORAS "Yo soy tu amigo fiel, yo soy tu amigo fiel, tienes problemas, yo también, no hay nada que no pueda hacer por ti, y estando juntos todo marcha bien, pues yo soy tu amigo fiel..." reza la famosa canción de la película de Toy Stoy 2, y con esta frase presentamos nuestro primer Revolution Top especial por el mes del amor y la amistad, que adicionalmente es un test para que veas que tan verdadera o verdaderas son las amistades que entregas y que recibes. Los requisitos que se tomaron en cuenta para elegir estas historias es que fueran amistades emblemáticas públicas o famosas, de seres reales o ficticios (es decir, de la literatura, películas o leyendas). Además, se excluyeron amistades que aun siendo verdaderas incluyesen además de la amistad algún vínculo de parentesco o algún romance conocidos. Por su parte, el criterio de clasificación fue el de la entrega, aun y cuando esta entrega fuese solo de parte de uno de ...
EL ZORRO Y EL SABUESO UN CUENTO DE NAVIDAD CAPÍTULO II. AÑOS DE AVENTURAS CAPÍTULO ANTERIOR: I. ENCUENTRO Al pequeño zorro le había dolido mucho lo que habían dicho de él, se preguntaba si de verdad era malo. Cuando llegó a su casa le preguntó a su mamá si él era malo, ella le dijo que no, que él era un buen hijo. Él le preguntó si los animales que vivían en el bosque eran malos, ella le dijo que no, que quién le había dicho eso. Él le dijo que unos perros que habían pasado por la zona donde él jugaba se lo habían comentado. Ella le dijo que no les hiciera caso, que los animales del bosque y de la ciudad no se llevaban, pero que él era un buen zorro, que la bondad o la maldad de alguien no dependía del lugar de donde era, pero que igual, mejor se alejara de los animales de ciudad si los veía, para que no le dijeran cosas feas. El zorro se quedó con la duda de por qué no se llevarían unos animales con los otros, pero ya estaba tranquilo de que al menos no era malo, él p...
Anterior - Top - Siguiente 2. LA VIEJECITA DE MOZAMBIQUE Carlos Mejía Godoy (Autor) Carlos Mejía Godoy, Los Palacagüina; Antonio Pina Villuendas (Intérpretes) "Yo soy Victoriano, trotamundo vasco, llegué a Mozambique buscando una flor, al caer la tarde detuve el camino, con chapela vasca y con mi acordeón. En la misma puerta de aquella hostería una viejecita me identificó los 7 puñales de Santa María, "Usted es de España, lo mismo que yo. En tus ojos claros de almendro florido, veo la Cibeles, manantial de amor, y en tu risa alegre, loca algarabilla, la gente que corre en la Plaza Mayor." Y yo Victoriano, trotamundo vasco, sorbía una copa de añejo jerez, un llanto cuajado de melancolía, surcó la mejilla de aquella mujer: "cuéntame de España, mutil aguerrido, ¿Qué es de tu Bilbao?, ¿Qué es de mi Madrid?, yo vine a esta tierra hace ya tantos años..., me empujó a esta suerte la guerra civil. Dime si aún alumbran los viejos faroles en la Cava Baja del Madrid de ayer...
Algunos con expresión de lástima y compasión, otros, tal vez de cólera y desdén, ven llegar a su casa casi todos los días, a personas que por alguna razón han perdido la protección de sus parientes y han sido abandonados a su suerte con todas las limitaciones que tal abandono conlleva: de vejez, económicas, físicas y hasta mentales. Esa situación de olvido y desatención los obliga a acudir a la caridad de la gente para poder subsistir, y a realizar trabajos con mucho esfuerzo, para poder ganarse un mendrugo para su hambre y conseguir un rinconcito cualquiera para enroscar su cansancio y su desventura y volver de nuevo a enfrentar la dura realidad y en pocas ocasiones, la indiferencia de sus semejantes. Estas personas necesitadas de la caridad humana, carentes de la capacidad física y a veces hasta mental, para ganarse la vida y disfrutar de ella con la dignidad propia de los seres humanos, podrían en nuestro medio, ser protegidos por alguna institución proporcionándoles techo po...
Sexo y amor con un emperador Oh; oh; ohhhhhh Como Aníbal atravesé los Alpes y soy el nuevo emperador Ven niña, déjame probar tu dulce, dulce, dulce candor He conquistado Milán y tú eres mi modelo, modelo Ucraniana con la miel de tus besos siento que vuelo, vuelo Déjame llevarte esta noche hasta el cielo, cielo Princesa solo di que sí, nos vamos a divertir Dirige tu orquesta para mí, déjame tu piel sentir Un vino blanco junto a ti Tu acento es música para mí Amor de Roma yo soy emperador Esta noche tu éxtasis de placer quiero oír Sexo y amor con un emperador Oh; oh, oh, oh, oh; oh, ohhhhhh Oh; oh, oh, oh, oh; oh, ohhhhhh Oh; oh, oh, oh, oh; oh, ohhhhhh Oh; oh, oh, oh, oh; oh, ohhhhhh Mi linda directora de música ahora dime, ahora dime Milán es mía y ahora a por tu corazón yo vine, yo vine Me dejarías como a una guitarra tomarte, acariciarte y que te mime, que te mime Tocarte como a un violín hasta sacarte un sonido...
A cinco meses de la partida hacia la Eternidad de nuestro Comandante Fidel Castro, les traemos la letra y análisis de la canción “Lo prometí”, escrita e interpretada por Lachy y Yasel, dirigida por Javier Vázquez (EGO), producida por Latzl y Chico Frank. Esta canción en honor al Comandante Fidel Castro y su legado, tiene la peculiaridad de ser una combinación de pop y rap, lo que la saca del clásico esquema de la trova cubana, que generalmente es el estilo en que se canta a la Revolución. La canción hace énfasis en el legado que Fidel deja y que la juventud cubana toma con lealtad para seguir adelante. La misma fue escrita para el Comandante Fidel Castro para su 90 cumpleaños el 13 de agosto de 2016, año en que fue estrenada. Sin embargo el video oficial fue grabado después de su muerte, por lo que en el mismo puede observarse el féretro recorriendo la isla. Lo Prometí “Dicen que la juventud se ha perdido Pero sin embargo yo veo un pueblo unido Personas qu...
Siguiente artículo 01. Cleopatra (Egipto 69 a. C.-30 a. C. Destacada en Belleza, Arte, Literatura, Religión, Filosofía, Ciencia, Cultura, Política, y Guerra) EXORDIO: ¡Oh bella soberana!, la más hermosa entre las hermosas, la más poderosa entre las poderosas, la más culta, la más valiente, la más diplomática, la más intelectual. Más que una mujer eres una Diosa que cautiva a reyes como a esclavos, te rinden culto las princesas como las plebeyas, las doncellas como las meretrices, los caballeros como los bandidos, nadie puede dejar de adorarte si con tu majestuosidad te haces presente, y ni siquiera si en la lejanía de la geografía o de la historia estás ausente, pues no hay desierto ni océano donde no llegue a pronunciarse tu nombre: Cleopatra, la Grande, la Magnífica, la Diosa. Grecia y Egipto te reclaman como suya, y Roma reclama ser dueña de tu amor, oh, qué equivocados están, pues son Egipto y Grecia los que son tuyos, y aunque no conquistaste Roma sí te quedaste con su coraz...
LLANTO DESDE EL SILENCIO Tantas cosas hay que quisiera decirte Fue doloroso la última vez que te vi irte Hoy, aunque tenga ganas ya no puedo escribirte Quiero que sepas que te amo, yo nunca quise herirte Que al menos me recuerdes hoy quisiera pedirte Saber que nunca te volveré a ver Ha sido el peor error que he podido cometer Yo solo he querido lo correcto hacer Y con decisión arrancarte de mi ser Pero contra el amor no se puede contender Quiero volver a reír como junto a ti reía No creí que en un arrebato de culpa te perdería Mi mundo hoy nublado como una eterna noche fría Lluvia cae de mis ojos en mi permanente agonía Gota a gota, sin ti, mi mundo se vacía Mi mundo se oscurece en sombras sin ti Los truenos en la lejanía anuncian la tempestad para mí ¡Siento que no podré salir de todo esto si tú no estás! La tormenta trae llanto, mis lágrimas inundan todo aquí Me desgarra de dolor la culpa de negar mi amor por ti Necesito tu abrazo, tu aliento, ¡no volveré a ser yo misma si tú te vas!...
No abras la puerta Han pasado tres años desde aquella noche. Yo no debí haber estado ahí, ellos lo sabían. Ese día salí muy temprano a la casa de un amigo, sus padres no estarían y tenía y tenía un nuevo videojuego de terror; pasaríamos toda la noche jugando. Ellos lo sabían, yo no debí haber estado ahí esa noche, mi amigo debió estar solo. Ellos lo habían observado por días como hacen siempre y sabían que esa noche estaría solo. Desde el momento en que lo eligieron, no había marcha atrás. Pero tal vez quieras saber quiénes son ellos. Bueno, la verdad... aún no estoy seguro, sigo sin asimilar lo que pasó aquella noche; pero te contaré lo que hasta ahora sé, para que tengas cuidado. Ellos se encuentran en todas partes, en ningún lugar estás exento de ser su víctima. Eligen a una persona, no sé bien cómo o en qué características se basan, pero una vez que te eligen no cambiarán de opinión: te vigilan, te estudian, y estudian a todas las personas que conoces. Día tras...
Hoy es el día en el que oficialmente lanzo mi blog, y he decidido iniciar publicando, algunos escritos de un profesor excepcional, que es además un gran literato y periodista originario de San Antonio Huista Huehuetenango, Guatemala. Qué mayor honor el mío que el ser descendiente de un personaje tan preclaro, cuya pluma ha escrito informando con la mejor prosa y deleitando con los más maravillosos versos, pues es él mi abuelito, mi abuelito materno, Don Lenchito. Con el permiso ya concedido por él, y el mayor orgullo y admiración, les dejo un extracto del libro suyo, cuyo título es el mismo que el del escrito que les comparto: EL PROFE Y LA SEÑO “ ¿Cómo te sientes, estimado maestro, cuando tus alumnos te dicen Profe, y tú, compañera, cuando te dicen Seño? Especialmente porque tales expresiones suenan muy cariñosas, o al menos así lo parecen, pero… ¿has pensado si en verdad te las mereces, si realmente te las has ganado? ¿O es la fuerza de la costumbre la que obliga a los niños...
Comentarios
Publicar un comentario