Ir al contenido principal

Un Bambino Nel Tempo

 


3. UN BAMBINO NEL TEMPO

Eros Ramazzotti.



Adesso è il turno di una delle canzoni più belle mai fatte: “Un bambino nel tempo”, una canzone alla quale sono arrivato senza pensarci, magari è stato il destino, a volte mi chiedo perché non la ho scritto io, perché è così mia che non mi spiego come non la ho scritto io prima.

Questa canzone mi piace sia per il video, sia per il testo della canzone, senza dubbio entrambi sono fattori essenziali per me, e la musica inoltre l’artista anche sono bravi per me, ma il video e il testo sono quelli che fanno che mi piaccia così tanto.t

Questa è una canzone meravigliosa, molto bella per me, ma anche mi fa sentire un po’ di malinconia e tristezza per i tempi passati. La canzone principalmente mi ricorda quell’epoca quando era io un bambino, quando era così felice, quel tempo dove tutto era perfetto, insieme a mia famiglia, insieme ai miei giocatoli, il mondo era tutto mio. Credo non mentire al dire che forse ero io il bambino più felice di tutto il mondo, e in quel tempo ho conosciuto ciò che era il paradiso. Ma un giorno uno cresce, e comincia a capire come il mondo funziona, e sì, ho scoperto molte cose che mi piacciono del mondo che non conoscevo da piccolo e che vorrei avere conosciuto come infatti le ho conosciute, ma con quelle cose belle, ad esempio l’italiano e le donne e il vino e il scrivere e il filmare video, tuttavia esiste la morte e il soffrimento, due cose che non dovrebbero esistere e che non hanno nessun senso, e che rovinano tutto quello buono che possa avere il mondo, perché se esiste il dolore e la morte, non esiste senso, no esiste dio, e la vita è soltanto un brutto scherzo. Come vorrei essere un bambino eternamente, non avevo niente da preoccupare, sembrava che tutto il mondo fosse perfetto, c’era una felicità infinita.

Il video di questa canzone mi piace molto, le immagini sono state scelte benissimo, già che appare Eros Ramazzotti sia adulto che bambino, e si vede come si trasforma nel ricordo a quelli tempi. Il suo viaggio in motocicletta è molto epico, mi piacerebbe fare un viaggio così, soltanto che non so guidare la moto, ma a me piacerebbe fare un viaggio così in Europa. Nel video, tuttavia, il viaggio di Ramazzotti è a un luogo della sua infanzia, vicino al mare, dove quelli ricordi melancolici e felici vengono a sua mente, e mi sento identificato con lui, sebbene io non abbia bisogno di andare lontano per sentirmi così.

Adesso vado al testo. Eros dice che mentre guarda il mare il suo pensiero va “alla latitudine di un’altra età, quando ci credevo nelle favole, sempre con la testa fra le nuvole, sogni e desideri diventavano realtà, dentro il libro della fantasia, era la stagione della vita in qui non c’è malinconia”. E un testo molto mio, come vedi, è quello che sento, e quando ascolto questa canzone sento come se io la cantassi. Quando ero piccolo io anche credevo nelle favole, io credevo che i buoni vincevano sempre, e i cattivi perdevano, magari poteva essere difficile, ma alla fine così sarebbe, io credevo in un Dio bono, credeva nel amore vero, romantico ed eterno di coppia, credevo che la società poteva essere migliore, mi piaceva giocare con i miei giocattoli, guardare i cartoni, ascoltare i racconti, ascoltare le mie canzoni di bambino, da quel tempo avevo i puffi italiani e altre canzoni per bambini, sebbene non capivo niente perché non parlavo italiano, ma mi piaceva ascoltare, e a quel tempo mai ho immaginato che un giorno dovrei lavorare per vivere e non per giocare o per piacere, non ho immaginato che il denaro sarebbe così importante, non ho immaginato che la malattia sarebbe qualcosa di normale nel essere umano, che qualcun giorno sarei stanco e non per giocare, non sapevo che qualcun giorno qualche famigliari  morirebbero e non gli vedrei mai, non sapevo che quello sarebbe il destino di tutti, o magari lo sapevo ma non lo capivo nella sua dimensione, e non pensavo che un giorno io stesso morirebbe, e che la esistenza sarebbe così, senza senso, senza una vita eterna di felicità e senza dolore. Quella stagione della vita dentro il libro della fantasia, magari fosse eterna, se soltanto fosse eterna.

“Ora in questo tempo di inquietudine, sento che non ci si può illudere, nonostante tutto resta un po' di ingenuità, dentro una speranza ancora c’è, come allora voglio continuare sempre a chiedermi perché” Questa parte è così mia. In questo tempo, che già non sono bambino, sembra impossibile illudere, sembra impossibile emozionarsi per qualcosa nel mondo, regionalmente, chiaro, ma nonostante questo resta un po’ di ingenuità in me, che mi fa sentire una speranza, mi fa sentire emozionato per vivere la vita, e la mia curiosità per conoscere il mondo è viva, come un bambino nel tempo che sopravvive in me, ed è questo bambino che mi tiene con vita, “e dipingo a modo mio il mondo in torno a me, come un bambino nel tempo che non perde mai la sua curiosità, è l’istinto che mi fa volare via di qua, un bambino nel tempo non si arrende mai, cerca la felicità”. C’è un istinto che mi fa volare via di qua, una ispirazione che mi muove a scrivere, a fare arte, a imparare altre lingue e spresare attraverso loro il mio arte, e voglio viaggiare e conoscere certi posti, e una forza molto grande, una volontà di vivere, è una spezie di religiosità viva in me che si manifesta nel arte, perché l’arte è un posto dove la religiosità e la ricerca di risposte, il mondo spirituale, sopravvive in messo a un mondo regionalmente e scientificamente senza nessun senso, ma qui, nel arte di queste lettere, sembra come si Dio stesso si manifestassi, è un respiro d’aira pura, una sublime bellezza.

“Mi fa compagnia la solitudine, questo posto mi sembrava magico, nel ricordo di quand’ero piccolo, come allora cerco una risposta che non c’è, e non so che differenza fa, rimanere ferma da aspettare oppure andare via i qua.” Se, mentre scrivo questo articolo, e mentre ascolto questa canzone e ricordo, la solitudine è la che me accompagna. Quel tempo, quel posto nello spazio-tempo mi sembrava magico, è il ricordo di quando io ero piccolo, e della stessa maniera che Eros cerca una risposta che non c’è, io attraverso la mia arte, la mia vita, i viaggi che farò, tutto quello che mi muove avanti e mi da energia per vivere, tutto è cercando quella risposta che non c’è, e che so regionalmente che non c’è, ma cerco. Che differenza farebbe rimanere ferma nelle idee o cambiarne, che differenza farebbe continuare la mia vita qua o andare in Europa, che differenza farà essere io o essere un altro io, non lo so, ma questo penso quando ascolto quel pezzo della canzone.

“E dipingo al modo mio il mondo intorno a me, come un bambino nel tempo che non perde mai, la sua curiosità, è l’istinto che mi fa cambiare la realtà, un bambino nel tempo non si arrende mai, ma cerca la felicità. E per sempre invisibile e vera, questa parte di me, resterà…” Mi piace molto la scena dell’armonica, è così epica la scena, e quel momento insieme alla fogata piena di tanta pace…

“E dipingo a modo mio il mondo intorno a me, un bambino nel tempo non si arrende mai, ma cerca la felicità.”



Un bambino nel tempo:


Como un niño en el tiempo (versione in spagnolo):


Puoi visitare il mio elenco di riproduzione su YouTube e il mio elenco di riproduzione su Spotify, ma su Spotify non sono tutte, manca "Il Mio Universo", e manca la mia versione preferita della mia seconda canzone preferita "Dialogo" e anche la mia versione preferita di "Sempre Sempre", anche non c'è la versione in italiano di "Prova a chiamarmi amore". Non dimenticare che puoi iscriverti al mio canale di YouTube e al mio profilo di Spotify.

Non perdere le prossime pubblicazioni ogni settimana. Seguimi sulle mie reti sociali: InstagramFacebook e Twitter.

Se ti sono piaciuti i miei contenuti e vuoi riconoscere il mio lavoro, puoi supportarmi su PaypalPatreon o con la mia lista dei desideri su Amazon.

E se io muoio, da partigiano

O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao

E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir

Il Comandante delle Lettere

Quetzaltenango, Quetzaltenango, Stato degli Alti

Comentarios

También te puede interesar

Las 10 Historias de Amistad más Inspiradoras (Revolution Top)

LAS 10 HISTORIAS DE AMISTAD MÁS INSPIRADORAS "Yo soy tu amigo fiel, yo soy tu amigo fiel, tienes problemas, yo también, no hay nada que no pueda hacer por ti, y estando juntos todo marcha bien, pues yo soy tu amigo fiel..." reza la famosa canción de la película de Toy Stoy 2, y con esta frase presentamos nuestro primer Revolution Top especial por el mes del amor y la amistad, que adicionalmente es un test para que veas que tan verdadera o verdaderas son las amistades que entregas y que recibes. Los requisitos que se tomaron en cuenta para elegir estas historias es que fueran amistades emblemáticas públicas o famosas, de seres reales o ficticios (es decir, de la literatura, películas o leyendas). Además, se excluyeron amistades que aun siendo verdaderas incluyesen además de la amistad algún vínculo de parentesco o algún romance conocidos. Por su parte, el criterio de clasificación fue el de la entrega, aun y cuando esta entrega fuese solo de parte de uno de ...

Canto Final

  Anterior - Top - Siguiente 8. CANTO FINAL Carlos Mejía Godoy y los Palacagüina "A veinte años de lucha inclaudicable, juramos defender nuestra victoria, cada gota de sangre guerrillera, cada bala y cada vida rojinegra, no habrá fuerza ni técnica ni humana capaz de detener al pueblo armado, los campesinos, los obreros y estudiantes milicianos defenderemos la revolución. De norte a sur, de mar a mar, no habrá rincón de nuestra patria sin cuidar, en el ingenio, el cafetal, en los cortes de algodón y el arrozal. De norte a sur, de mar a mar, no habrá rincón de nuestra patria sin cuidar, en el ingenio, el cafetal, en los cortes de algodón y el arrozal. Siempre será diecinueve, siempre será veintitrés, siempre será julio heroico, avanzando siempre sin retroceder. Ellos sembraron el sol, ellos sembraron amor, y hoy nosotros defendemos la vida, la cosecha encendida, la revolución. Siempre será diecinueve, siempre será veintitrés, siempre será julio heroico, avanzando siempre sin retr...

El Zorro y el Sabueso. Un Cuento de Navidad. Capítulo II. Años de Aventuras.

EL ZORRO Y EL SABUESO UN CUENTO DE NAVIDAD CAPÍTULO II. AÑOS DE AVENTURAS CAPÍTULO ANTERIOR: I. ENCUENTRO Al pequeño zorro le había dolido mucho lo que habían dicho de él, se preguntaba si de verdad era malo. Cuando llegó a su casa le preguntó a su mamá si él era malo, ella le dijo que no, que él era un buen hijo. Él le preguntó si los animales que vivían en el bosque eran malos, ella le dijo que no, que quién le había dicho eso. Él le dijo que unos perros que habían pasado por la zona donde él jugaba se lo habían comentado. Ella le dijo que no les hiciera caso, que los animales del bosque y de la ciudad no se llevaban, pero que él era un buen zorro, que la bondad o la maldad de alguien no dependía del lugar de donde era, pero que igual, mejor se alejara de los animales de ciudad si los veía, para que no le dijeran cosas feas. El zorro se quedó con la duda de por qué no se llevarían unos animales con los otros, pero ya estaba tranquilo de que al menos no era malo, él p...

Toda la filosofía occidental no es más que una nota al pie de página a la filosofía de Platón (Reseña de "La República")

TODA LA FILOSOFÍA OCCIDENTAL NO ES MÁS QUE UNA NOTA AL PIE DE PÁGINA A LA FILOSOFÍA DE PLATÓN RESEÑA DE "LA REPÚBLICA" Sea este el primer libro de filosofía griega clásica que he leído, tengo que decir que me ha gustado bastante, y creo que es un libro fácilmente accesible para una persona con cultura general, siendo este libro también de cultura general. Tengo que decir que, como muchos afirman, leer un libro da una visión más profunda, amplia y completa, que el solo leer un resumen, una reseña, una explicación o en su caso, ver una película. Al leer el libro de la República encontré todo un mundo, totalmente diferente a lo que de él había escuchado, y es hasta como a la mitad del libro que empecé a encontrar elementos conocidos, dándome cuenta que gran parte de lo que sabía de Platón, se podía resumir en unos cuántos párrafos que no representan sino una mínima fracción de la obra. Para empezar, la obra empieza con Sócrates como protagonista, platicand...

El Zorro y el Sabueso. Un Cuento de Navidad. Capítulo I. Encuentro.

EL ZORRO Y EL SABUESO UN CUENTO DE NAVIDAD CAPÍTULO I. ENCUENTRO. Hace mucho tiempo, en un lugar muy lejano, en medio de un lindo bosque, se encontraron dos pequeños de mundos muy diferentes, uno de ellos era un sabueso. El sabueso estaba de paseo con sus papás por aquel sitio, pero de pronto se puso a seguir una mariposa. La mariposa entró por el tronco hueco de un árbol, y él le siguió a través de él. La mariposa salió por el otro extremo, y cuando el sabueso estaba a punto de salir, se asomó por la salida, el rostro de un zorro que se asomaba de cabeza desde arriba. El zorro le sonrió y le dijo: “hola ahí abajo”. El sabueso también sonrió sacando la lengua, y dijo “hola” también. Fue una conexión al instante, ambos se cayeron muy bien y en una mirada supieron que era el inicio de algo grande. Mientras se miraban y sonreían, el zorro le tocó con una mano y le dijo “te toqué, es tu turno”, y comenzó a correr saltando desde el tronco donde estaba, el sabueso que no ...

Yo lo prometí, y le voy a ser fiel...

A cinco meses de la partida hacia la Eternidad de nuestro Comandante Fidel Castro, les traemos la letra y análisis de la canción “Lo prometí”, escrita e interpretada por Lachy y Yasel, dirigida por Javier Vázquez (EGO), producida por Latzl y Chico Frank. Esta canción en honor al Comandante Fidel Castro y su legado, tiene la peculiaridad de ser una combinación de pop y rap, lo que la saca del clásico esquema de la trova cubana, que generalmente es el estilo en que se canta a la Revolución. La canción hace énfasis en el legado que Fidel deja y que la juventud cubana toma con lealtad para seguir adelante. La misma fue escrita para el Comandante Fidel Castro para su 90 cumpleaños el 13 de agosto de 2016, año en que fue estrenada. Sin embargo el video oficial fue grabado después de su muerte, por lo que en el mismo puede observarse el féretro recorriendo la isla.   Lo Prometí “Dicen que la juventud se ha perdido Pero sin embargo yo veo un pueblo unido Personas qu...

Meditaciones

  Cuando media una larga enfermedad entre la vida y la muerte, esta viene a ser un descanso para el que muere y un alivio para sus deudos; pero cuando la muerte llega así, intempestivamente, cuando menos se espera que toque nuestra puerta, se apodera de nosotros la inmensa tristeza por ese desenlace fatal e inesperado. Ain embargo la vida no es más que el viaje que emprendemos al nacer para llegar a una meta prevista que se llama muerte, a la que arribamos en el momento menos pensado. Debemos, entonces, aprovecharla para cumplir su noble propósito, que es el de servirle a nuestros semejantes, para que cuando llegue la hora de rendir cuentas, porque la misión que nos tocaba desempeñar ha concluido y es tiempo de partir al más allá, nos vayamos a la tumba con la satisfacción del deber cumplido dibujada en la última sonrisa de nuestros labios; y así, irnos a dormir el sueño eterno de la muerte. Florencio Mendoza Granados San Antonio Huista, Huehuetenango

MOCKINGBIRD

  Canción 18  - Top  -  Canción 20 19. MOCKINGBIRD Eminem Una de las canciones más hermosas de Eminem, de las más dulces para un rapero, una canción de cuna para su hija Hailie Scott Mathers, una canción que conlleva algo de tristeza, algo de alegría y algo de motivación y lucha. Esta canción es una de las pocas a las que no doy un significado propio, y en las que es el significado que el propio cantante le da el que me llega a lo profundo. La canción es una canción de cuna a su hija, con él viendo los films grabados de su hija pequeña, pasando imágenes reales de sus primeros años, cuando eran una familia unida y feliz. El contexto en que desarrolla la canción es la desintegración que sufrió la familia, con el conflicto y separación de Eminem y su esposa, última que lo traicionó y luego fue destruyendo su vida con drogas, la cárcel y otras cosas. Eminem, a pesar que como rapero es agresivo y le insulta en muchas de sus canciones, Puke es una de ellas, incluso en Ki...

Mi dulce veneno, mi maná celestial

Mi dulce veneno, mi maná celestial Su risa es un canto delicado y angelical En sus ojos celestes un paraíso envolvente Su ucraniano acento es un maná celestial Su piel en la tuya te resucita milagrosamente   Sus cabellos dorados brillan, mi corazón por ella latía Sus besos son miel, un dulce cielo que me encanta degustar Piel blanca como el día, una angelita que del cielo bajaría Sus ojos celestes y su acento eslavo me hacen resucitar   Si te vas, sin tus besos yo moriría Si te vas, a Ungvar yo te iré a buscar Si te llevas mi cielo, princesa, te buscaría Mi amor, yo te he de encontrar   Su lengua es una serpiente mortal Te vuelves adicto a su dulce veneno Gateando hacia ti es una diabla sexual Te inmoviliza y te arrastra al fuego eterno   Sus cabellos dorados brillan, aquella tarde fue mía Su lengua, dulce veneno, me hace obsesionar Piel blanca como el día, suave música gemía Sus ojos celestes y su acento eslavo me hacen ...

Un año más que se va

Un año más que se aleja en el transcurrir del tiempo y que su paso nos deja alegría o sufrimiento. Es una hoja más caída del árbol de la existencia, otra página leída  del libro de la experiencia. Es un paso más del camino que nuestra vida reduce y al fin de nuestro destino implacable nos conduce Pues el tiempo en su vaivén  constante en la eternidad lleva en su paso también  a toda la humanidad. Florencio Mendoza Granados San Antonio Huista, Huehuetenango, Guatemala 26 de diciembre de 2019